Campo Sportivo “Onofrio Venezia” di Moliterno: sport e memoria civile

 di Nicola Orlando

Si frequenta per anni un luogo e lo si indica con il nome del personaggio a cui è stato intitolato, ma lo si fa con quella disattenzione che scaturisce dall’abitudine, pur essendo un simbolo forte della propria storia personale e comunitaria. Il campo sportivo di Moliterno “O.(Onofrio) Venezia” è uno di questi.

Il disegno del Campo Sportivo di Moliterno
dal progetto degli anni '30 (Archivio Storico Comunale di Moliterno)

Il tutto ha inizio il 18 luglio 1931 quando il Podestà di Moliterno, comm. Avv. Giuseppe Fruguglietti, con propria deliberazione n. 1751 , approva il progetto redatto dall’ing. Attilio Campa per la “Costruzione del Campo Sportivo”, per un importo di previsione di L. 34.375,95, da realizzare in contrada Piaggiarelle. Nella relazione allegata si legge: “Il progetto di Campo Sportivo che presentiamo, in seguito al mandato ricevuto dalla spett. Unione Sportiva Moliternese….”.

Nel paragrafo successivo si legge ancora “Il favore e la cooperazione  che Autorità e Popolazione hanno accordato all’iniziativa dell’Unione Sportiva Moliternese hanno enormemente semplificato il primo problema : quello della scelta del terreno adatto e delle conseguenti espropriazioni… L’USM è già in possesso del terreno formato di vari appezzamenti acquistati per complessive L. 5.055,20”.

Insomma la Centenaria che sarà festeggiata nel 2021 era poco più di una “bambina” quando con sguardo lungo commissionò il progetto, acquistò i terreni su cui realizzarlo e consegnò il tutto nelle mani delle autorità.

Incredibile quanto straordinario: Pietro Latorraca (pasticciere), presidente dell’Unione Sportiva Moliternese dal 1928 al 1956, insieme  ad un gruppo di amici, fra cui Guglielmo Latorraca, Vincenzo Matteo e Michele Scannone, reperirono le prime risorse per la costruzione della importante infrastruttura sportiva, che fu realizzata in vari lotti mettendo però a disposizione in tempi brevi il terreno di gioco e gli spogliatori. La recinzione del terreno di gioco era fatta con grosse corde presenti sino alla metà degli anni ’50 quando fu realizzata quella con la rete metallica ed anche i muri che delimitano l’intera area. (la documentazione si trova nell’Archivio Storico Comunale di Moliterno, Busta 425 fasc.15).

Il campo sportivo fu intestato a Onofrio Venezia negli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale.

Per molti anni ho legato il nome di questo personaggio ad una storia ascoltata in quarta o quinta elementare, riguardante un giovane che si chiamava Onofrio Venezia, portiere dell’USM nella seconda metà degli anni trenta, probabilmente, dato il nome ed il cognome, nemmeno originario di Moliterno, sposato con una ragazza di Moliterno, partito per il fronte nel giugno del ’40 e caduto in guerra nel 1944 in Grecia.

Nell’anno del centenario dell’U.S.M, però, non si può legare ad un racconto così scarno, la storia di un uomo e di un nome così identificativi per Moliterno, rischiando di svuotare di significato una scelta certamente evocativa di valori alti. Chi era questo ragazzo morto così giovane con una moglie rimasta vedova ancora giovanissima?



Onofrio Venezia, figlio di Francesco, pastore originario di Castellaneta, e di Lucia Lapadula, contadina di Moliterno della famiglia di “Sbafanda” (soprannome moliternese ormai scomparso), nasce a Moliterno in via S. Croce il 27 maggio 1915 e muore in combattimento il 28 gennaio 1944 in Montenegro (la documentazione si trova nell’Archivio Storico Comunale di Moliterno, Busta 222 fasc.11 ed anche nei registri dell’ufficio Anagrafe).

Onofrio era calzolaio ed aveva una sorella, Angiola, nata il 1 marzo 1923 in via Seggio. Negli ultimi anni della sua breve vita ha abitato in una casa in vico 1° Garibaldi. Ha giocato nell’USM come portiere tra il 1935 ed il 1939, anno in cui viene “richiamato” alle armi con destinazione Montenegro ed assegnato al 631°  Ospedale da Campo. Nel 1942, durante una breve licenza-premio, si sposa a Moliterno il 19 marzo con Maria Teresa Rocco, nata il 10 febbraio 1923 figlia di Vincenzo e Palermo Rosa. Riparte per il Fronte subito dopo e non fa più ritorno a casa.

Le spoglie del ventottenne moliternese si trovano nel Sacrario Militare dei 'Caduti d'Oltremare' di Bari.

È la storia tragica di uno dei tanti giovani morti in quegli anni terribili, ma è anche la storia di una squadra nobile come l’U.S.M., dei suoi dirigenti e di una Comunità che volle ricordare il sacrificio di uno dei suoi figli dando il suo nome al campo sportivo, simbolo di una storia oggi centenaria e per sempre emblematica.


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